International Auxiliary Languages
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Il Lara è una lingua artistica amatoriale nata nel 1991 ad opera di Alessandro Pedicelli, in arte Alex-Lexa. Inizialmente creata per divertimento; attualmente conta più di 7000 vocaboli e possiede una grammatica completa.

Grammatica[]

La principale caratteristica sta nell'estrema semplicità della lingua finalizzata anche ad un facile apprendimento.

La quasi totalità dei vocaboli è costituita da sole 2 sillabe e l'alfabeto da 27 lettere con pronuncia latina in quasi tutti i casi, tranne per č (o ch= cena), k (= casa), j (= g francese), h (che va sempre aspirata), q (= questo), š (o sh= scelta), y (i breve= fiato) e w (u breve= scuola).

L'accento cade sempre sulla penultima sillaba.

I sostantivi terminano sempre in -a, mentre aggettivi e avverbi terminano in -i. Per il plurale basta aggiungere -s al vocabolo.

Non esiste l'articolo.

Anche il verbo essere viene quasi sempre omesso.

Il verbo: all' infinito tutti i verbi terminano in -e. I tempi del verbo sono: il presente, il passato, il durativo (= al nostro imperfetto) e il futuro. Nella forma attiva terminano rispettivamente in -e, -en, -el e -er, mentre nella forma passiva in -o, -on, -ol e -or. Vi è poi la forma condizionale (-ir all'attivo e -ur al passivo), il riflessivo (verbo seguito da ga=), il participio passato (termina in -un) e l'imperativo (termina in -es). Per la coniugazione dei verbi basta anteporre il pronome personale: o (=io), a (=tu), e (=egli), va (=essa), oy (=noi), a (=voi), ey (=essi) o infine vas (=esse).

Le direzioni, sostanzialmente corrispondenti alle nostre preposizioni, sono sempre dei monosillabi che terminano in -u. Es: nu (= di), ku (= su, sopra), yu o u (= da), šu (= a causa di), ecc. ecc.

La grammatica completa è esposta nel sito ufficiale della lingua Lara.

Aspetti Culturali[]

File:Image2.jpg

Il simbolo della filosofia Lara

Attualmente esiste un'Associazione Culturale della Lingua Lara, aperta a tutti, che attraverso l'attività e l'inventiva dei suoi membri si prefigge l'obiettivo di realizzare un nuovo mondo di fantasia, con una sua fanta-cultura e un suo fanta-popolo.

E' già stata ampiamente sviluppata una filosofia del Lara, con un suo simbolo (vedi figura a fianco), basata sulla comparazione tra la semplicità grammaticale, fonetica e sintattica del linguaggio, che conduce alla serenità (=moba) del pensiero e della sua espressione, e la semplicità della natura che conduce alla serenità spirituale. Sulla scorta di questo concetto sono state così prodotte delle brevi storielle in lingua (i Syubas), vere e proprie allegorie il cui obiettivo consiste nel determinare una condizione di serenità d'animo attraverso la lettura del racconto essenziale, caratteristico dell'allegoria, in un linguaggio cosiddetto naturale. Un esempio di Syuba è riportato nella sezione successiva.

L'idea dell'Associazione inoltre è quella di una diffusione e divulgazione del LARA come lingua ausiliaria.

I Syubas[]

E' di seguito riportata la storia del "Vecchio ricco"

File:Vecchio ricco.jpg

Zizi grumi katun pu fita: Il vecchio ricco seduto sotto l'albero

Zizi grumi[]

Zizi grumi sen pyuka bolyun u wafa i gomen oye gume kora. Mati meden tawta i katen pu gruvi byeli fita kin gungi stifas pamel grâ. Sa glaen ye huma in e tiel: “Ai o lwi luki kapir goi grâ i lâ ku pyuka i kinkir dri fidas tu stifas sin mizi fita”. Ni glâ somen su tien imi ga. Esi planyen su gi tias i hota tuen ye hogas su hali fiva nu bora i vyuvas. Ami luhaken ga e luk’i dri. Su mami naka hunen ga i zari fiba yuen u šofi tlas. Huen fita i pelen ku pyuka. U tai maen gume balali pra. Upi gruvi fita, hunel ga droi i gili toga. Sa blaka zizin grumi. Trifa melen ni fiba lonen pu fita yu ti pa.

Traduzione: Il vecchio ricco

Un vecchio ricco vide una collina circondata da un bosco e desiderò salire per osservare il paesaggio. Presto avvertì la fatica e si sedette sotto un antico albero curvo i cui scheletrici rami toccavano terra. Questo intristì il suo animo ed egli pensava: "Se io fossi ancora giovane porterei buona terra e acqua sulla collina e legherei forti pali ai rami di questo povero albero". Ma la tristezza crebbe poichè pensò a sé stesso. Così si addormentò con i propri pensieri e il respiro si riempì con il fresco odore del cielo e dei fiori. Quando si risvegliò egli era giovane e forte. Con grande meraviglia si alzò e un anello di diamanti scivolò dalle sue dita agitate. Salutò l'albero e corse su per la collina. Da là poté osservare la bellissima natura. Dove si trovava l'albero, si ergeva una potente e verde quercia. Questa è la storia del vecchio ricco. La gazza passò ma l'anello rimase sotto l'albero da allora.

Collegamenti esterni[]

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